VIAGGIO DELLA MEMORIA: DIREZIONE AUSCHWITZ-BIRKENAU

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ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA 

Avvicinarsi al campo di concentramento di Auschwitz, attraversando un paesaggio di piccole cittadine alternato a boschi di betulle, non fa pensare né capire come un luogo di sterminio di milioni di ebrei sia potuto sorgere in uno spazio, a prima vista, poco rilevante. Improvvisamente lo sguardo si ferma su uno snodo ferroviario di notevole estensione che stride con le dimensioni della cittadina di Oświęcim. La spiegazione è evidente!

Una rappresentanza di 15 studenti del nostro Liceo è arrivata al campo per incontrare il Capo dello Stato Sergio Mattarella in visita in Polonia. Il 18 aprile anche il cielo di Auschwitz, sgombro di nubi e accarezzato da un tiepido sole, ha accolto la nostra delegazione. L’incontro è avvenuto in una magica atmosfera di irreale silenzio, interrotto a tratti da un vento carico di ‘voci’, quelle che ritornano dall’Inferno, per ricordare che la ‘barbarie’, l’’odio’, l’’intolleranza’, i ‘pregiudizi’ si possono contrastare con l’impegno ad essere ‘costruttori di pace’. La trepidazione dell’attesa ha rafforzato la consapevolezza della straordinaria opportunità per gli studenti e i docenti italiani di dialogare, seppure in un tempo breve ma intenso, con il nostro Presidente Mattarella.

Dopo aver salutato le sorelle Tatiana e Andra Bucci, sopravvissute alla Shoah, il Presidente ha espresso parole di gioia nel vedere gli studenti italiani ad Auschwitz, luogo simbolo dell’orrore, della violenza, dell’odio del nazifascismo.

Nel Blocco 4, dove è conservata la teca con i capelli e le tracce umane, la nostra studentessa Carolina Martino ha posto una domanda alle sorelle Bucci affiancate dal Presidente che, dopo l’invito di Andra a ‘parlare’, ‘dialogare’, ‘studiare’, è intervenuto ribadendo, con parole chiare e pacate, di non dimenticare che dietro i capelli, l’abbigliamento dei bambini, le scarpe, le valigie, gli occhiali ci sono le vite delle persone, le loro storie di cui moltissime cadute nell’oblio.

Una giornata ‘particolare’ quella vissuta il 18 aprile, una giornata che ha aperto ‘varchi’ nelle menti e nel cuore dei nostri ragazzi, che li ha fatti sentire protagonisti di una lezione di vita che costituisce, oggi, un ulteriore tassello di quel bagaglio di conoscenze grazie alle quali i giovani potranno attraversare il mondo, guardando al passato con la consapevolezza che ‘la memoria vince’ sulla ‘macchina disumana’ dell’odio e dell’oblio. Con queste parole il Presidente Mattarella, all’uscita dal Blocco 4 del campo di Auschwitz, ha salutato i nostri ragazzi, con cui si è affettuosamente intrattenuto ancora pochi istanti, ringraziandoli di essere lì ed esprimendo la fiducia che il vento ‘buono’ di quel tiepido pomeriggio di aprile riuscirà, nel tempo breve e lungo, a continuare a muovere pensieri, idee, sentimenti, perché anche su questi si costruisce quella Memoria che alimenta la speranza che il Novecento non sia dimenticato, come le sorelle Bucci ci hanno ricordato nei giorni trascorsi insieme.

Abbiamo salutato il Presidente, le sorelle Bucci e Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, all’ingresso del campo, mentre ciascuno di noi rileggeva: ‘Arbeit macht frei’…per non dimenticare.

Prof.sse

Maura Talone

Laura De Risi

Proroga termini per la presentazione delle iscrizioni degli studenti ai moduli POC dei progetti “Teatro per l’Europa” e  “Recupero/consolidamento competenze chiave”.

AGLI STUDENTI

AI DOCENTI 

AI GENITORI

Si pubblica, in copia di consultazione, la comunicazione inerente alla proroga dei termini per perfezionare l'iscrizione ai moduli POC, la cui modulistica è accessibile dai link posti nel documento allegato. 

Cordiali saluti. 

Il Dirigente 

Prof. S.A.

Il Magistero della Storia

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 ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA

“Hoc illud est praecipue in cognitione rerum salubre ac frugiferum, omnis te exempli documenta in inlustri posita monumento intueri; inde tibi tuaeque rei publicae quod imitere capias, inde foedum, inceptu, foedum exitu quod vites."

Livio, Ab urbe condita, Praefatio, 10

CERTAMEN 2

 

Grande successo di iscrizioni alla Prima edizione del Certamen Anxuris, che si svolgerà il 26 aprile p.v. presso la sede del Liceo “Leonardo da Vinci” di Terracina. Circa trenta studenti e studentesse, provenienti anche dal Liceo Classico “Dante Alighieri” di Latina e dal Liceo Classico “Vitruvio Pollione” di Formia, affronteranno la prova di traduzione e commento di un passo tratto dall’opera "Ab urbe condita" di Tito Livio, famoso storico romano vissuto tra il 59 a.C. e il 17 d. C. Sarà l’occasione per confrontarsi e dialogare con un autore che ci ha lasciato, come ha detto il filologo R. Heinze, una “immensa epopea in prosa, il cui eroe non è altro che il popolo romano”. “Infatti, come ricorda lo stesso Livio" - osserva il latinista L. Miraglia - "è utile, nella storia, riprendere e imitare ciò che può giovare a noi e alla nostra società, ed evitare ciò che è turpe e nocivo. Ché se Isocrate, nell'Evagora, ci insegna che gli esempi degli antichi non hanno una maggiore influenza a formare gli animi rispetto alla bellezza stessa, che dovrebbe adornare l'intera città (ma se consideriamo gli edifici in cui son collocate le nostre scuole e i nostri licei, spesso più vicini a squallide carceri che a scuole propriamente dette, non ci appare affatto strano che i nostri giovani s'adeguino e si conformino alla turpitudine!), tuttavia, insieme a Seneca e a molti altri autori antichi, afferma che la storia incide maggiormente a istruire i cittadini, e, secondo l'opinione di Tucidide, insegna agli uomini - dal momento che guarda soprattutto ai reggitori dello stato - a preveder con prudenza gli avvenimenti futuri e a preoccuparsene responsabilmente, osservando i ricorsi storici. Polibio aggiunge che chiunque dimentichi la propria storia, è condannato a ripetere incessantemente gli stessi errori: vogliamo dunque far sì che i nostri giovani perdano la propria memoria e ripetano gli errori non solo nostri, ma anche dei nostri antenati? Perché non promuovere quindi e incoraggiare tali studi? Perché non dare, nelle scuole, maggiore rilievo a queste discipline che, invece, ovunque risultano oltraggiate?”. L’iniziativa, che già gode del prestigioso patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Roma TRE e dell’Associazione Italiana di Cultura Classica, ha ricevuto il sostegno della Banca Popolare di Fondi, offrendo un premio in denaro di 300 euro che andrà al primo classificato. In attesa della gara, auguriamo a tutti i partecipanti "Buona Fortuna", affinché questo viaggio nel passato, attraverso l’opera liviana, alla contemplazione del 'mos maiorum', non sia fine a se stesso, ma tenda a riflettersi nel nostro presente, facendo riaffiorare gli 'exempla', straordinari ed estremi, ai quali tutti dovrebbero rivolgersi.

La Referente del Certamen 

Avviso pubblico STUDENTI - AOOGABMI/33956 del 18-05-2022 “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” – inerente al progetto denominato “Teatro per l'Europa” - Codice progetto 10.1.1A FDRPOC-LA-2022-64 - CUP: H54C22000520001

AGLI STUDENTI 
ALLE FAMIGLIE

AI DOCENTI

Si pubblica in copia di consultazione il primo ed unico avviso dell'azione progettuale in oggetto rivolto agli studenti liceali relativo ai corsi di Teatro POC. Le iscrizioni scadranno alle h. 12.30 del 21 p.v.

Buona scelta!

Il Dirigente

Prof. S.A.

Avviso pubblico STUDENTI n. 2 - AOOGABMI/33956 del 18-05-2022 “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” – inerente al progetto denominato “Recupero e consolidamento competenze chiave” - Codice progetto 10.2.2A FDRPOC-LA-2022-68 -CUP: H54C

AGLI STUDENTI 
ALLE FAMIGLIE

AI DOCENTI

Si pubblica in copia di consultazione il secondo avviso dell'azione progettuale in oggetto rivolto agli studenti liceali relativo ai corsi di Latino, Matematica, Fisica e PCTO Plus. Le iscrizioni scadranno alle h. 12.30 del 21 p.v.

Buona scelta!

Il Dirigente

Prof. S.A.

Messaggio di auguri pasquali del D.S.

ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA

"La velocità è la forma di estasi che la rivoluzione tecnologica ha regalato all’uomo. [...] Ma quando l’uomo delega il potere di produrre velocità a una macchina, allora tutto cambia: il suo corpo è fuori gioco, e la velocità a cui si abbandona è incorporea, immateriale - velocità pura, velocità in sé e per sé, velocità-estasi. Strano connubio: la fredda impersonalità della tecnica e il fuoco dell’estasi. [...] Perché è scomparso il piacere della lentezza? […] Chi contempla le finestre del buon Dio non si annoia; è felice. Nel nostro mondo l’ozio è diventato inattività, che è tutt’altra cosa: chi è inattivo è frustrato, si annoia, è costantemente alla ricerca del movimento che gli manca."

M. Kundera, La lentezza

All'inizio di quest'anno scolastico ho pubblicato un messaggio di buon auspicio dissertando sul concetto di tempo in Seneca. Siamo in primavera, si avvicina la Pasqua e forse è il momento almeno di proporre qualche ulteriore spunto di riflessione. Magari verrebbe da pensare al "De tranquillitate animi" dello stesso Seneca, visto che questa ricorrenza rievoca non solo il concetto di resurrezione, ma anche quello di serenità e tanto altro. In realtà, da un po' mi viene in mente il romanzo di Kundera citato in epigrafe. Il motivo forse è legato all'uso che facciamo della tecnologia, spesso fonte di ansia e stress nonché di comportamenti alienanti ed asociali. Tuttavia, l'evocazione di questa lettura datata è stata causata dall'essermi imbattuto in "Elogio della lentezza" di L. Maffei, che dubita che siamo davvero progettati per la velocità, encomiando l'homo lentus. In questo senso, il cervello umano è un connubio di rapidità e lentezza. Sono veloci quanto aviti i meccanismi stimolo/risposta. Viceversa, risultano lenti i meccanismi che non sono insiti nel genere umano, ma che si sviluppano dalla sua evoluzione, determinando il passaggio dall’uomo naturale a quello culturale. Tali meccanismi appartengono al pensiero e al linguaggio (un binomio che fa subito pensare al titolo dell’ultima e geniale opera di L.S. Vygotskij), che sono allocati nel nostro emisfero sinistro, implicando quel modus cogitandi logico e strutturato temporalmente di cui solo noi uomini siamo capaci. Non a caso, il succitato Maffei afferma che il “successo evolutivo degli uomini rapidi” è “portare con sé la scomparsa di tutte le azioni considerate inutili come la contemplazione, la poesia, la conversazione per il piacere di parlare, e la comparsa di una nuova arte, quella della rapidità, dove la poesia è un tweet e la pittura una pennellata. Si potrebbe verificare un’atrofia, almeno funzionale, dell’emisfero del tempo, con conseguente probabile ipofunzione del pensiero lento [...] verosimilmente nell’emisfero destro, atte a rinforzare il pensiero rapido”. In questa prospettiva, mi viene da pensare alla differenza tra videre ed observare in latino. Il primo verbo si riferisce al percepire con gli occhi. Quindi, ‘videre’ avrebbe a che fare con la sola superficie visibile delle cose. “Ob+servare”, invece, allude al considerare con attenzione qualcosa o qualcuno, allo scopo di conoscere meglio, di rendersi conto per conservare (da cui servare) un’intuizione. È proprio l’osservazione che più si confà alla lentezza e al pensiero laterale. Di qui è nata nella nostra comunità educativa l’esigenza, in una precisa fase di progettazione dell’azione 2 del PNRR, di indirizzarsi verso un uso più saggio della tecnologia, scartando ipotesi come il metaverso vel sim. e volgendo lo sguardo al recupero di un progetto lasciato nel cassetto, per mancanza di fondi, e che tuttora consentirebbe di passare dall'osservazione astronomica proiettata sulla cupola interna del planetario scolastico a quella reale captata da un osservatorio posto in cima al plesso liceale. In tale ottica, lo stimolo all’osservazione diverrà fondamentale con l’implementazione di un nuovo complesso, che è parso opportuno al team progettuale chiamare, almeno provvisoriamente, Ipazia, in onore di una filosofa, matematica ed astronoma di grande rilievo storico-culturale. Chi osserva, infatti, capisce e sa che cosa sia e dove si trovi un corpo celeste, quel che di solito accende l’interesse di chi si accosta all'astronomia per osservare il cielo notturno. Riconoscere una costellazione, distinguere una stella da un pianeta, sapere dove, come e quando cercare un "corpo" in cielo, sono facoltà che si corroborano proprio ad occhio nudo; lo strumento viene dopo. Vedere la Grande Nebulosa di Orione con uno strumento è senza dubbio meraviglioso, ma sapere dove si trovi, a quale costellazione appartenga, ed individuare la sua figura nella volta celeste, rende la sua osservazione al telescopio ancora più soddisfacente. Chi osserva, infatti, tende a soffermarsi, a notare i particolari, poiché conosce l’oggetto che sta scrutando. Chi vede guarda solo la superficie e potrà quindi intravedere la nebulosità di M42, magari non riuscendo ad identificare il Trapezio di Orione, non afferrandone il fascino intrinseco. Ciò dimostra che non basta avere uno strumento per pensare di osservare il cielo, perché, senza la conoscenza, il cielo si può solo vedere o guardare. Pertanto, prima di guardare dentro un telescopio, è prodromico un iter conoscitivo, iniziato e sviluppato con gli occhi. Una volta che verrà realizzato il progetto PNRR succitato, credo - o meglio crediamo come comunità - che questo habitus mentale disposto all’osservazione possa rappresentare uno stimolo costante alla riflessione, abitudine che abbiamo perso anche in concomitanza con ricorrenze un tempo molto sentite sul piano spirituale. Carlo Bo, nella sua celebre introduzione alla "Vita di Gesù" di F. Mauriac, ci ha lasciato un’osservazione su Cristo che è un monito ad andare avanti e a fare della partecipazione e del comunitarismo le chiavi per la difesa dell’umano: “Il compito che si prefigge è questo, di non strapparlo all’ombra che limita il nostro quotidiano, di non vederlo né come Dio né come un cuore santo ma – caso mai – di vederlo come un nostro sosia dotato del segreto della verità, carico di un dato di carità che sa trasformare il ‘nodo di vipere’ che rappresenta il cuore dell’uomo in offerta, in amore, in segno di partecipazione.” Ed è con queste parole che vi auguro un pregnante periodo pasquale, in cui si riscopra il significato più profondo dell’estasi, nella speranza e nella convinzione che si possa transitare dallo stadio estetico del presente eterno (di sapore kierkegaardiano), in cui è imbrigliato l'uomo attuale, per recuperare la propria dimensione estatica, che significa libertà ovvero, per dirla alla Osho, "danzare sotto le stelle... camminare nel vento... parlare con il sole e con la luna".

Prospera Pascha sit!

Cordialmente,

il Dirigente

Prof. S.A.

RASSEGNA CIPS 2023 - INCLUSIONE E AMBIENTE NEI FILM DEDICATI ALLE CLASSI PRIME E SECONDE

 

Intestazione CIPS 2023

ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA

 Nelle scorse settimane più di 460 ragazzi delle classi prime e seconde del nostro Liceo hanno preso parte alle attività della rassegna cinematografica CIPS 2023 affollando con gioia la vasta platea del Cinema Teatro "Traiano" di Terracina in occasione delle proiezioni e dei laboratori a loro dedicati. Dopo gli appuntamenti rivolti agli studenti del quinto anno, giovedì 23 e mercoledì 29 marzo è stata infatti la volta degli studenti più giovani della nostra scuola, che, al pari di quelli più grandi, hanno avuto la possibilità di partecipare gratuitamente al progetto didattico di promozione del linguaggio cinematografico e audiovisivo “La memoria del cinema, il cinema della memoria” attraverso un duplice evento. 

 CIPS prime 4

Due infatti i film selezionati dai referenti e dagli esperti per loro in programma: la pellicola italiana “Calcinculo” (2022), opera seconda di Chiara Bellosi, incentrata sui temi della diversità e dell’integrazione culturale, e il documentario dal respiro internazionale “Antropocene” (2019), che affronta magistralmente gli urgenti temi dell’impronta ecologica e del surriscaldamento globale. Inclusione e ambiente sono stati dunque il focus della riflessione che, nel corso delle due matinée al cinema, è stata portata avanti dai relatori Silvia Morganti, docente esperta di discipline storiche e audiovisivo, e Antonio Fasolo, regista cinematografico e teatrale, che, attraverso un costruttivo scambio di punti di vista, hanno guidato i ragazzi nell'analisi critica, contenutistica e formale, dei due lavori. 

 CIPS prime 3

Per molti studenti, inoltre, le proiezioni didattiche hanno costituito un momento fondamentale di alfabetizzazione al linguaggio cinematografico ed audiovisivo, in quanto, alla luce dei lunghi mesi di pandemia ormai alle spalle, il progetto CIPS è stata la prima occasione per tornare a sedersi davanti ad un maxischermo o addirittura "entrare per la prima volta" in una sala cinematografica, insieme a diverse centinaia di altre persone. 

PCTO - APPRENDISTI CICERONI

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ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA 

Questo, sia che tu goda dei Colli di Alba sacra a Minerva (…), o Cesare (…), si Caieta, nutrice di Enea, oppure Circe, figlia del Sole, oppure Terracina dalle bianche acque salutari ti diano piacere, questo libro a te (…) io mando, a te che, vivendo, fai piacere – credo – a Giove”. (Mart., Epigr. V,1,1-8).

Marziale nel primo epigramma del quinto libro della sua opera, elencando i luoghi degli otia cari a Domiziano, menziona il Circeo, lasciando intendere che l’imperatore vi possedesse una Villa. Proprio presso la Villa di Domiziano a Sabaudia si sono svolte quest’anno le Giornate di Primavera del FAI della delegazione di Latina, un appuntamento annuale finalizzato alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e ambientale del territorio a cui la nostra scuola da anni partecipa con il progetto di PCTO “Apprendisti Ciceroni”.

I resti della Villa dell’imperatore Domiziano, situati all’interno del Parco Nazionale del Circeo, in località Palazzo, fanno parte di un complesso edilizio che inglobò le strutture di alcune ville rustiche di età tardo-repubblicana sorte sulle rive del lago salmastro di Sabaudia. I primi ritrovamenti della residenza imperiale risalgono agli scavi del ‘700, durante i quali furono riportati alla luce ventinove statue tra cui l’Apollo detto Kassel, copia romana dell’opera di Fidia. Solo le recenti indagini dell’area, occupata dal I secolo a.C. fino al III-IV secolo d.C., hanno riportato alla luce le strutture della Villa in tre zone del Parco: a sud un’area termale, al centro delle cisterne per l’approvvigionamento idrico e a nord una zona residenziale.

Oltre 40 ragazzi del nostro liceo, sotto la supervisione delle insegnanti referenti del progetto Zaira Daniele e Gina Bracciale, improvvisandosi guide turistiche, hanno accolto le migliaia di turisti giunti in loco per visitare l’importante sito archeologico, aperto appositamente dal FAI, accompagnandoli con entusiasmo e sicurezza alla scoperta dei vari ambienti della Villa attraverso un tuffo nella romanità con i suoi usi e costumi. I nostri “Ciceroni” nelle due giornate FAI del 25 e 26 marzo hanno lavorato instancabilmente ricevendo il plauso dei numerosi visitatori. Essi sono stati sensibilizzati al valore della tutela e della valorizzazione del patrimonio di arte e natura del nostro territorio pontino, attraverso un’esperienza di cittadinanza attiva e di arricchimento culturale che li ha fatti sentire direttamente coinvolti nella vita sociale, culturale ed economica della comunità, diventando esempio per altri giovani.

La Referente PCTO FAI

Proroga termini per la presentazione delle iscrizioni degli studenti ai moduli POC del progetto “Recupero/consolidamento competenze chiave” – Codice progetto: 10.2.2A FDRPOC-LA-2022-68 - CUP: H54C22000530001, di cui all’Avviso, prot. 0003200/U del 23/3/23

AGLI STUDENTI

AI DOCENTI 

AI GENITORI

Si pubblica in copia di consultazione comunicazione inerente alla proroga dei termini per perfezionare l'iscrizione ai moduli POC pubblicizzati il 23 u.s. e consultabili dal seguente link: 

Avviso POC N. 1

Cordiali saluti. 

Il Dirigente 

Prof. S.A.