Assistenza Specialistica anno scolastico 2023/24 - Determinazione n. G09713 del 13/07/2023 con elenco delle Istituzioni scolastiche/formative ammesse alla valutazione tecnica et al.

ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA

Si informano tutti gli interessati, a qualsiasi titolo, che il Liceo risulta fra le istituzioni ammesse.

Cordialità. 

Il Dirigente 

Prof. S.A.

Il progetto "Lo struzzo a scuola" 2022-23 nelle parole degli scrittori

 

ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA 

La bellezza del mondo e delle persone che lo abitano risiede nella loro diversità. Un concetto che può essere meravigliosamente veicolato attraverso le pagine di un libro. Questo è infatti l’insegnamento fondamentale racchiuso nelle parole della scrittrice Sabrina Efionayi, autrice presso Einaudi del romanzo d’esordio Addio, a domani, in cui racconta la storia delle sue vite. Sì, perché chi, come lei, ha avuto in sorte la straordinaria avventura di avere due madri, ha da raccontare molto. Soprattutto ai giovani.

E' per questo che Sabrina è stata una delle autrici che hanno incontrato gli studenti nel nostro Liceo all’interno dell’ormai storico progetto di promozione della lettura “Lo struzzo a scuola”, organizzato in collaborazione con la casa editrice Einaudi, che, alla luce del successo dell’edizione 2021-22, anche quest’anno si è rivelato una conferma tra le iniziative di ampliamento dell’offerta formativa.

Efionaji Struzzo 2023

Numerosi studenti delle classi prime e seconde del nostro istituto hanno potuto incontrare Sabrina Efionayi nel corso della conferenza che si è tenuta lunedì 27 marzo nell’Aula magna del Liceo. Per molti di loro è stata la prima occasione per poter dialogare a tu per tu con un’autrice, la prima possibilità per porre delle domande su temi estremamente attuali, come quello dell’emigrazione, del diritto d’asilo, della discriminazione razziale e di genere, dei conflitti etnici, molti dei quali sviluppati dai docenti con le proprie classi anche all’interno dell’insegnamento trasversale di Educazione Civica, cui il progetto è stato collegato.

Quello con Sabrina Efionayi è stato il sesto degli incontri in cui è stato articolato quest’anno il progetto “Lo struzzo a scuola” su proposta delle due docenti referenti, Emiliana Petrarolo e Sandra Di Vito, avviato nel mese di gennaio scorso con la bella conferenza tenuta da Paolo Colagrande sul suo lavoro Salvarsi a vanvera e conclusosi con l’ultimo degli appuntamenti in programma, l’atteso colloquio con Silvia Romani per il suo Saffo, la ragazza di Lesbo. Tra gli scrittori presenti in cartellone che negli scorsi mesi hanno dialogato con gli studenti del Liceo Leonarda da Vinci figurano Vera Gheno con Le radici del dubbio, Ilaria Gaspari e la sua Vita segreta delle emozioni, Francesca Valente con Altro nulla da segnalare, Aimara Garlaschelli e il suo Nel nome della madre.

Attivazione corsi di Recupero estivi validi come preparazione per l'eventuale ammissione a classi successive nell'a.s. 2023-24

AL PERSONALE INTERESSATO 

AI GENITORI 

AGLI STUDENTI 

Si pubblica in allegato comunicazione n. 197.

Cordialità. 

Il Dirigente 

Prof. S.A.

L'arte di maturare, un divenire collettivo

 

ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA 

"[...] I simboli, creati da una cultura con sforzi individuali, diventano operanti e fanno maturità quando assurgano a simboli collettivi – il passaggio di una cultura a un’altra più complessa è come il passaggio dalla mitologia di un creatore singolo a una mitologia collettiva. Se lo sforzo benemerito di un singolo uomo o di una singola città non deve servire a tutti i volenterosi, non si capisce a chi deva servire. [...]"

(Cesare Pavese, "L'arte di maturare", 1949)

 

Mercoledì 21 giugno, alle ore 8.30, prenderanno il via ufficialmente gli Esami di stato 2023, che porteranno anche gli alunni delle nostre nove classi quinte, insieme ad altre migliaia di studenti italiani, ad affrontare un set di prove tornate "a regime", cioè strutturate secondo quanto attualmente prevede la normativa in vigore, dopo la breve parentesi verificatasi nel corso dell'emergenza sanitaria degli ultimi due anni.

Come è noto, infatti, quest'anno sia la prima prova scritta, la prova di italiano, che la seconda prova scritta, la prova di indirizzo, avranno carattere nazionale, ma verrà lasciato più spazio ai candidati nel corso del colloquio, che per la prima volta, come previsto dalle recenti Linee guida per l'orientamento (D.M. n. 328 del 22.12.22), avrà carattere più orientativo. Uno spazio in cui gli studenti, alla luce delle numerose conoscenze acquisite e competenze maturate, amplificate e - siamo fiduciosi - corroborate nel corso del triennio dai numerosi progetti di ampliamento dell'offerta formativa e dagli analoghi percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (grazie appunto ad una media di circa settanta progetti attivati dal nostro Liceo nel corso degli ultimi due anni) sapranno al meglio valorizzare le proprie capacità e i propri talenti, in un'ottica pluridisciplinare e interdisciplinare.

Ci auguriamo quindi che il momento dell'Esame di stato possa essere non solo il naturale punto di arrivo di un percorso di crescita, ma soprattutto, così come emerge anche dalle parole di Cesare Pavese, riportate in esergo, la testimonianza di un inizio collettivo, la sintesi in divenire di un più ampio progetto di vita. Un progetto di vita che possa essere del più vasto respiro possibile. Non a caso un autore, Pavese, che, nel corso della sua esistenza, ha dedicato al grande nodo della "maturità" costanti e numerosi momenti di attenzione, a volte anche con esiti chiaroscurali, così come ben messo in luce da Giorgio Fontana in un articolo comparso qualche tempo fa su "L'Espresso" (Cesare Pavese, il mastro di saggezza che non volle invecchiare), che richiama un più ampio e datato contributo sulla "maturità" in Pavese di Lino Pertile (Maturità di Pavese).

Ecco, cari maturandi, seduti per le ultime ore della vostra vita tra i banchi di quelle aule prossime a farsi ricordo, nella nostalgica trasfigurazione dei momenti felici, ci auguriamo che ognuno di voi possa trovare - per dirla ancora con le parole dello scrittore, nel "gusto della responsabilità e dell'uso efficiente del cervello e delle mani" - il proprio modo per essere maturi. Insieme agli altri.

 

Il D.S. e i lavoratori della conoscenza del Liceo Leonardo da Vinci

 

GRANDE SUCCESSO PER IL PRIMO CERTAMEN ORGANIZZATO DAL “LICEO LEONARDO DA VINCI"

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ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA

La continua lezione delle cose antique

 “Considerando adunque quanto onore si attribuisca all’antiquità, e come molte volte -lasciando andare infiniti altri esempli - un frammento di una antiqua statua sia suto comperato gran prezzo, per averlo appresso di sé, onorarne la sua casa e poterlo fare imitare a coloro che di quella arte si dilettono, e di quegli dipoi con ogni industria si sforzono in tutte le loro opere rappresentarlo; e veggendo, dall’altro canto, le virtuosissime operazioni che le storie ci mostrono che sono state operate da regni e republiche antique, da re, capitani, cittadini, latori di leggi, ed altri che si sono per la loro patria affaticati, essere più tosto ammirate che imitate; […].Volendo, pertanto, trarre l’ uomini di questo errore, ho giudicato necessario scrivere, sopra tutti quelli libri di Tito Livio che dalla malignità de’ tempi non ci sono stati intercetti, quello che io, secondo le cognizione delle antique e moderne cose, iudicherò essere necessario per maggiore intelligenzia d’ esso; acciò che coloro che leggeranno queste mia declarazioni, possino più facilmente trarne quella utilità per la quale si debbe cercare la cognizione delle storie.”

(Nicolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, proemio)

Nella mattina del primo giugno, si è svolta nell’Aula Magna del Liceo la cerimonia di premiazione del Certamen Anxuris, che è stata l’occasione per affrontare la tematica principale del concorso. In tal senso, il proemio citato in epigrafe ci permette di capire subito che i Discorsi si inseriscono in un “umanesimo integrale”, che rifiuta la cultura come privilegio dei dotti per farne un uso politico e civile, rendendola strumento di azione al servizio di chi ha esperienza delle “cose moderne”.

Il nucleo centrale è proprio la “lezione” degli antichi, e il modo con cui essa deve essere appresa dai moderni; Machiavelli osserva come l’imitazione dei modelli classici sia alla base di tutte le arti e le professioni moderne, anche della medicina, ma viene esclusa la politica. In quest’ ultimo caso i classici vengono ammirati ma non imitati. Il suo scopo è realizzare un’opera moderna, indirizzata ai contemporanei, sottolineando che la storia antica può fornire un valido aiuto per la risoluzione dei più urgenti problemi politici, come avviene appunto per la medicina e per il diritto, in cui la sapienza degli antichi è ancora essenziale per agire. La “lunga esperienza delle cose moderne” e la “continua lezione delle antique” costituiscono pertanto le due fonti della conoscenza: l’una è diretta, l’altra è mediata attraverso la lettura dei classici, ma si tratta in entrambi i casi di esperienza, perché anche nei libri dei classici è depositata un’esperienza reale, da cui si può cogliere la “verità effettuale della cosa”. Per questo l’autore si propone di ricavare dai libri di Tito Livio degli esempi da proporre all’imitazione dei moderni, per scuoterli dalla loro apatia. Chi lo leggerà potrà dunque trarre dalle sue riflessioni le indicazioni utili per l’agire civile e politico.

Dopo i saluti del Dirigente Scolastico, prof. Sergio Arizzi, la referente del Certamen, prof.ssa Luciana Sanguigni, ha aperto la cerimonia, ricordando appunto che l’opera di Niccolò Machiavelli è nata come commento al capolavoro dello storico romano, dal titolo Discorsi sopra la Prima deca di Tito Livio.

La VI Edizione della Rassegna teatrale di Albano vede ancora protagonisti i nostri studenti

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ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA 

«È pazzo chi cerca la gloria a suon di lancia nelle battaglie, è un modo rozzo di porre fine ai problemi dell'umanità. Se le decisioni vengono affidate alla lotta di sangue, la violenza non abbandonerà mai le città degli uomini. Grazie ad essa alla fine hanno ottenuto solo un posto sotto la terra troiana: eppure si poteva risolvere con le parole la contesa sorta per te, Elena.»
(Euripide, Elena, vv. 1151-1160)

Albano specchi

Il 31 maggio 2023 il nostro istituto ha partecipato alla penultima giornata della VI Edizione della Rassegna dei Laboratori di Teatro Antico organizzata dal Liceo ginnasio U. Foscolo, scuola capofila di R.N.L.C.T., e dall'amministrazione comunale di Albano Laziale.
Quest'anno, per causa di forza maggiore, è stata scelta una nuova location situata nei pressi del Museo Civico. Pertanto, gli spettacoli non sono stati rappresentati, come nelle scorse edizioni, nell'Anfiteatro Severiano dei Castra Albana.

Albano coro

Cerimonia di Premiazione del Certamen Anxuris 2023

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ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA 

At non historia cesserit Graecis. Nec opponere Thucydidi Sallustium verear, nec indignetur sibi Herodotus aequari Titum Livium, cum in narrando mirae iucunditatis clarissimique candoris, tum in contionibus supra quam enarrari potest eloquentem, ita quae dicuntur omnia cum rebus tum personis accommodata sunt: adfectus quidem, praecipueque eos qui sunt dulciores, ut parcissime dicam, nemo historicorum commendavit magis.”

(Quintiliano, Institutio oratoria, X, CI)

Il primo professore di eloquenza del principato romano, Marco Fabio Quintiliano, nel X libro della sua Institutio oratoria, ci lascia un breve giudizio sulle qualità narrative di Livio, e in particolare sullo stile: l’esposizione dei fatti e il ragionamento storico-critico si alternano a momenti di grande pathos riconducibile all’epica e alla tragedia.

In questo giudizio si può intravedere un forte sentimento di orgoglio non estraneo agli antichi romani, soprattutto quando si paragonavano ai greci loro maestri. Un orgoglio culturale ma anche di tipo ideologico se già nelle Origines di Catone il Censore si attribuiva l’ascesa di Roma all’attaccamento del civis Romanus alla res pubblica, un attaccamento, quasi nostalgico, che valse al nostro Livio, secondo la testimonianza di Tacito, l’epiteto di Pompeianus da parte di Augusto.

In occasione della recente visita istituzionale nella nostra scuola del Ministro della Pubblica Istruzione e del Merito, il prof. Giuseppe Valditara, il 5 maggio scorso, è stato affrontato proprio il tema del 'civis Romanus' durante l’incontro con gli studenti che avevano da poco affrontato la prova del Certamen Anxuris.

Durante la conferenza una studentessa ha rivolto al Ministro, ordinario di diritto romano, la seguente domanda: “Abbiamo recentemente affrontato nella prova del Certamen un argomento della storia romana raccontato da Tito Livio: la vicenda di Orazio Coclite, exemplum del civis Romanus e delle virtù di animus e fortitudo contro la presenza tirannica degli Etruschi. Come cambia, nel passaggio dall'età regia alla repubblica, la politica dell'accoglienza, dell'inclusione da parte di Roma, tendenzialmente incline ad aperture sociali?”

È stata l’occasione, più che per una semplice risposta, per una lectio magistralis, davvero speciale, che ha toccato molti argomenti di storia e di educazione civica: la propensione della civiltà romana all’integrazione fin dal nucleo latino situato sul Palatino, le origini leggendarie di Roma come “città mista”, la netta differenza rispetto ai Greci che “si consideravano una etnia pura, senza mescolanze con altri popoli, autoctona, e tali volevano rimanere”. Durante l’intero sviluppo storico dalla civitas all’impero, la res publica ha sempre mostrato una certa propensione ad accogliere popolazioni straniere, a venerare culti religiosi, a migliorare persino la lingua che è “l’identità di un popolo. I Romani non avevano paura di arricchire la propria identità”. Ma la finalità principale di questa politica di inclusione, e le parole di Livio lo confermano (Liv., VIII.13-14), consisteva nell’aumentare la potenza romana, assicurando così, diversamente da quanto accadde ai greci, la salvezza della civitas.

Si è parlato infine dell’importanza del principio identitario e dell’orgoglio del cittadino romano in età repubblicana attraverso il concetto di utilitas, “uno dei valori più importanti del mondo valoriale romano che ispirò la politica di Roma in materia di apertura e di inclusione”.

Continueremo ancora a parlare dello storico, originario di Padova, e di lingua e cultura latina anche giovedì primo giugno con la Cerimonia di Premiazione dei vincitori della Prima Edizione del Certamen Classicum Anxuris 2023.

La cerimonia sarà introdotta dal Dirigente del Liceo e offrirà un nutrito programma di interventi. La dott.ssa Laura Pazienti, Dirigente dell’Ufficio VI per la formazione presso la Direzione generale del personale scolastico del M.I.M., interverrà appunto sulla formazione del personale; seguirà una lectio magistralis sull’epistolografia romana dall’età repubblicana all’età imperiale curata dal prof. Angelo Luceri dell’Università di RomaTRE, mentre il prof. Nobili, vicepresidente del Direttivo dell’Associazione Italiana di Cultura Classica - A.I.C.C., Delegazione di Roma, commenterà il brano sorteggiato per la prova.

La Referente del Certamen Classicum Anxuris

Horatius Cocles: uno straordinario exemplum di virtus romana, protagonista della Prima Edizione del Certamen Anxuris 2023.

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ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA

 

“…servitia regum superborum, suae libertatis immemores…”

 

(Ab urbe condita, par. 8)

 

Oggetto della prova del Certamen Anxuris, che si è svolto il 26 aprile scorso, nella sede del Liceo “Leonardo da Vinci” di Terracina, è stato uno dei momenti più sacri e rilevanti dell’archeologia romana che Tito Livio ci ha lasciato nella sua monumentale opera Ab urbe condita.

Educati ma visibilmente emozionati gli studenti e le studentesse dei tre Licei pontini si sono cimentati nella prova di traduzione di un passo tratto dalla prima decade liviana, seguita da un commento sulla lingua e sulle tematiche presenti nel brano da analizzare.

Il testo sorteggiato ci propone la storia di un eroe della virtù romana, una delle tante storie del leggendario passato attraverso le quali si ricostruiscono le mitiche origini di Roma, della quale proprio il 21 aprile si è celebrato il compleanno.

Siamo nel 509-508 a.C. quando il re etrusco Porsenna, chiamato in soccorso dai Tarquini cacciati da Roma, marcia contro l’Urbe.

La giovanissima res publica deve difendersi da un potere tirannico, ma i Romani spaventati fuggono, lasciando incustodito il Pons Sublicium. A questo punto entra in scena Orazio Coclite, un soldato posto a guardia del ponte: egli richiama i compagni in fuga e li esorta a distruggere il ponte mentre lui avrebbe cercato di sostenere, da solo, l’avanzata del nemico.

È un racconto denso di pathos e suspense quello che Livio offre ai ragazzi e alle ragazze del Certamen, impegnati a ricostruire l’impresa di Orazio che risulta insignis fra le terga dei compagni rivolti alla fuga. Livio sottolinea il coraggio dell’eroe, presentandolo come modello esemplare delle virtù fondamentali del civis romanus: l’animus e la fortitudo.

La storia si conclude con il salvataggio di Coclite che, gettatosi con tutte le armi nel Tevere e sommerso dalle frecce nemiche, riesce a raggiungere a nuoto i propri compagni; la scena del salvataggio risulta quasi miracolosa nel momento dell’invocazione finale al nume tutelare del fiume Tevere affinché lo accolga benigno e gli conceda la salvezza. Alla fine del capitolo lo storico romano sottolinea che la vicenda di Orazio Coclite sarebbe stata destinata ad avere presso i posteri più fama che credibilità “rem ausus plus famae habituram ad posteros quam fidei”, nell’ottica della funzione pedagogica di una storia concepita come magistra vitae.

La prima decade dell’opera liviana costituisce dunque una grande raccolta di numerose leggende e miti fioriti intorno alle origini di Roma con lo scopo di illustrare tutte le virtù romane: la fides, la gravitas, la pietas.

In uno dei tre quesiti, proposti a corredo della traduzione, si chiedeva infatti ai partecipanti di esprimere le proprie riflessioni sul valore massimo che un uomo poteva avere nella Roma antica, cioè il saper soffrire e morire per la Patria, con Pietas.

L’esplorazione nella narrativa liviana di valori sociali, storici e morali offre le sue “risposte” per il presente non solo di Livio ma anche per il nostro.

Il 25 aprile si è celebrato infatti l’anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista e la corona deposta al Milite Ignoto vuole ricordarci l’impegno civile contro chiunque minacci la libertà, contro ogni forma di oppressione e prevaricazione.

Italo Calvino affermava che “un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”. Il dialogo con i classici, e la storia di Horatius Cocles, può indicare la via della “salvezza” a chi vorrà rinnovarne nel presente il prezioso esempio, dando senso così all’agire delle future generazioni che si stanno formando e, speriamo, continueranno a formarsi nei valori dell’Humanitas.

Il principale e doveroso ringraziamento è rivolto al Dirigente Scolastico, prof. Sergio Arizzi, per aver creduto nel progetto e averne reso possibile la realizzazione, consentendo agli studenti e alle studentesse di “entrare” nel mondo classico per 'appropriarsi del dibattito sviluppato dai nostri maiores per farne un germe che si rigeneri e fiorisca in forme sempre nuove e rispondenti all'esigenze che di volta in volta il tempo e la storia propongono”.

Un affettuoso ringraziamento al vicepreside, l’insostituibile prof. Enzo Rosato, per il prezioso aiuto affinché il progetto potesse proseguire.

Si ringrazia la Commissione giudicatrice del Certamen, formata dal Prof. Angelo Luceri dell’Università di Roma Tre e dai professori Luigi Di Pinto, Marcello Nobili e Pierluigi Pieri, che con passione e precisione ha lavorato alla stesura delle prove e alla successiva valutazione. Grazie per la stima e la disponibilità.

Si ringraziano il Liceo Classico “Dante Alighieri” di Latina e il Liceo Classico “Vitruvio Pollione” di Formia per aver accolto il nostro invito, dimostrando interesse e sensibilità verso la competizione letteraria.

Grazie a tutti gli studenti per la passione mostrata verso le lettere classiche che continueranno a coltivare nelle aule scolastiche e, lo speriamo, nel corso della loro vita.

Si ringraziano il Dipartimento di Lettere e, in particolare, le professoresse Civita Ciaramaglia, Tullia Mosillo e Emiliana Petrarolo, per aver accompagnato gli studenti nella conoscenza dell’opera liviana e promosso l’adesione al progetto, nonché i docenti che hanno dato un aiuto nella vigilanza durante la gara.

Si ringraziano la prof.ssa Laura Surace, membro del Direttivo dell’AICC, per il supporto organizzativo, la prof.ssa Roberta Fiore per la progettazione grafica delle locandine e degli attestati, la prof.ssa Francesca Marzelli per le foto e l’Archeoclub d’Italia – Sede di Terracina per la consulenza storico-archeologica della città.

Si rivolge un ultimo ringraziamento all’ex studentessa Melania Guglietta per il contributo dato nell’esecuzione del logo del Certamen.

Curate ut valeatis e arrivederci al 1° giugno con la cerimonia di premiazione dei vincitori.

 

La Referente del Certamen

Le prime classi Ørberg del Liceo in visita presso l’Accademia Vivarium Novum

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ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA

Il 21 aprile è, per tradizione varroniana, la data celebrata come Dies Romana, Natale di Roma, giorno in cui il mitico Romolo avrebbe fondato quella città che, per secoli, sarebbe diventata la più importante nel Mediterraneo e in Europa.

Sarà una data sicuramente da ricordare anche per gli studenti delle prime due classi Ørberg del nostro Istituto che venerdì scorso, per la prima volta, si sono recate in visita di istruzione presso l’Accademia Vivarium Novum, potendo conoscere finalmente da vicino il Campus mondiale dell’Umanesimo che ha sede sulle colline di Frascati, luogo in cui oggi in Italia, tra numerosi altri progetti, viene coltivato e diffuso il metodo induttivo-contestuale per l’insegnamento delle lingue classiche. 

Molteplici sono state le scoperte e le attività che, nel corso della giornata, hanno interessato gli oltre quaranta studenti del Liceo “Leonardo da Vinci” di Terracina accompagnati, per l'occasione, dalle docenti Maria Grazia Coccoluto, Francesca Grillo, Marta Minà, Biancamaria Spirito e dallo stesso Dirigente Arizzi. La mattinata, infatti, li ha visti protagonisti sulle pendici del monte che sovrasta Frascati presso le rovine dell’antica città di Tusculum. Qui hanno potuto partecipare ad una visita guidata in latino che ha svelato loro la conformazione del sito e la natura delle evidenze archeologiche nell’articolato complesso dei Castelli Romani, luoghi di naturale bellezza e testimonianze storiche di particolare valore, dalla loro originaria fondazione sino al Basso Medioevo.

 Tusculum 1

A guidarli in questa “insolita” passeggiata, sotto un confortevole sole primaverile, le parole di magister Gerardus, insegnante di lingua e letteratura greca presso l’Accademia, che li ha introdotti con naturalezza alla geologia, alla storia, all’archeologia e alla mitologia dell’antica città che stavano attraversando. Hanno così ripreso vita, tra le antiche pietre di Tuscolo, il grande mito delle fatiche di Ercole o le storie leggendarie dei mitici fondatori locali, quali Circe e Telegono.

VIAGGIO DELLA MEMORIA: DIREZIONE AUSCHWITZ-BIRKENAU

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ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA 

Avvicinarsi al campo di concentramento di Auschwitz, attraversando un paesaggio di piccole cittadine alternato a boschi di betulle, non fa pensare né capire come un luogo di sterminio di milioni di ebrei sia potuto sorgere in uno spazio, a prima vista, poco rilevante. Improvvisamente lo sguardo si ferma su uno snodo ferroviario di notevole estensione che stride con le dimensioni della cittadina di Oświęcim. La spiegazione è evidente!

Una rappresentanza di 15 studenti del nostro Liceo è arrivata al campo per incontrare il Capo dello Stato Sergio Mattarella in visita in Polonia. Il 18 aprile anche il cielo di Auschwitz, sgombro di nubi e accarezzato da un tiepido sole, ha accolto la nostra delegazione. L’incontro è avvenuto in una magica atmosfera di irreale silenzio, interrotto a tratti da un vento carico di ‘voci’, quelle che ritornano dall’Inferno, per ricordare che la ‘barbarie’, l’’odio’, l’’intolleranza’, i ‘pregiudizi’ si possono contrastare con l’impegno ad essere ‘costruttori di pace’. La trepidazione dell’attesa ha rafforzato la consapevolezza della straordinaria opportunità per gli studenti e i docenti italiani di dialogare, seppure in un tempo breve ma intenso, con il nostro Presidente Mattarella.

Dopo aver salutato le sorelle Tatiana e Andra Bucci, sopravvissute alla Shoah, il Presidente ha espresso parole di gioia nel vedere gli studenti italiani ad Auschwitz, luogo simbolo dell’orrore, della violenza, dell’odio del nazifascismo.

Nel Blocco 4, dove è conservata la teca con i capelli e le tracce umane, la nostra studentessa Carolina Martino ha posto una domanda alle sorelle Bucci affiancate dal Presidente che, dopo l’invito di Andra a ‘parlare’, ‘dialogare’, ‘studiare’, è intervenuto ribadendo, con parole chiare e pacate, di non dimenticare che dietro i capelli, l’abbigliamento dei bambini, le scarpe, le valigie, gli occhiali ci sono le vite delle persone, le loro storie di cui moltissime cadute nell’oblio.

Una giornata ‘particolare’ quella vissuta il 18 aprile, una giornata che ha aperto ‘varchi’ nelle menti e nel cuore dei nostri ragazzi, che li ha fatti sentire protagonisti di una lezione di vita che costituisce, oggi, un ulteriore tassello di quel bagaglio di conoscenze grazie alle quali i giovani potranno attraversare il mondo, guardando al passato con la consapevolezza che ‘la memoria vince’ sulla ‘macchina disumana’ dell’odio e dell’oblio. Con queste parole il Presidente Mattarella, all’uscita dal Blocco 4 del campo di Auschwitz, ha salutato i nostri ragazzi, con cui si è affettuosamente intrattenuto ancora pochi istanti, ringraziandoli di essere lì ed esprimendo la fiducia che il vento ‘buono’ di quel tiepido pomeriggio di aprile riuscirà, nel tempo breve e lungo, a continuare a muovere pensieri, idee, sentimenti, perché anche su questi si costruisce quella Memoria che alimenta la speranza che il Novecento non sia dimenticato, come le sorelle Bucci ci hanno ricordato nei giorni trascorsi insieme.

Abbiamo salutato il Presidente, le sorelle Bucci e Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, all’ingresso del campo, mentre ciascuno di noi rileggeva: ‘Arbeit macht frei’…per non dimenticare.

Prof.sse

Maura Talone

Laura De Risi

Proroga termini per la presentazione delle iscrizioni degli studenti ai moduli POC dei progetti “Teatro per l’Europa” e  “Recupero/consolidamento competenze chiave”.

AGLI STUDENTI

AI DOCENTI 

AI GENITORI

Si pubblica, in copia di consultazione, la comunicazione inerente alla proroga dei termini per perfezionare l'iscrizione ai moduli POC, la cui modulistica è accessibile dai link posti nel documento allegato. 

Cordiali saluti. 

Il Dirigente 

Prof. S.A.