"Mi nutro di vita" - Conferenza sui disturbi dell'alimentazione

 

I disturbi del comportamento alimentare: cause e possibili interventi di prevenzione e cura

Martedì 8 marzo gli alunni del Liceo delle Scienze Umane hanno affrontato un dibattito intenso e ricco di emozioni con le dott.sse Alda Attinà e Claudia Leggeri, biologhe nutrizioniste, e la dott.ssa Patrizia Marra, psicologa e psicoterapeuta, per riflettere sulle cause dei disturbi dell’alimentazione e sui relativi percorsi di prevenzione e cura. Le relatrici hanno accolto le richieste e le testimonianze delle ragazze e dei ragazzi del Liceo Leonardo da Vinci cercando di offrire risposte operative e utili informazioni. “Mi nutro di vita”, il tema scelto per la conferenza a distanza, è nato dall’esigenza di focalizzarsi sull’equilibrio e sul benessere della persona per evitare le conseguenze che i disturbi alimentari potrebbero comportare.
 
In Italia, sia per l’anoressia, sia per la bulimia nervosa, la fascia di età di esordio è 15 – 19 anni, con una tendenza negli ultimi anni ad una manifestazione sempre più precoce. Fenomeno certamente da non sottovalutare, se si pensa che la malnutrizione può comportare danni permanenti in quegli organi e tessuti che non hanno ancora completato il loro sviluppo. Negli ultimi anni l’isolamento dovuto alla pandemia e la diffusione di un sentimento di paura diffusa - una paura “liquida”, al pari della generazione, come afferma Z. Bauman, in cui si manifesta - ha reso gli adolescenti più che mai vulnerabili. Simbolo di questo incontro è il Fiocchetto Lilla, che rappresenta da più di 30 anni la lotta contro i Disturbi del Comportamento Alimentare. La comunicazione come mezzo di cura e l’approccio integrato tra medici, psicologi e biologi risultano dunque sempre più necessari per comprendere anche le co-morbilità e le eventuali dipendenze patologiche associate. 
 
La referente PTOF

8 marzo - Giornata Internazionale della Donna 2022

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 Otto marzo 

Sono scese in piazza e per le strade di oltre trenta città italiane. Hanno organizzato convegni, concerti, seminari, raccolte fondi, cortei, partecipato ad iniziative spontanee di sensibilizzazione e solidarietà sociale. Sono le donne che oggi, 8 marzo 2022, hanno preso parte alle numerose iniziative che, dal sud al nord della penisola, hanno riempito di luce e di voci uno dei più cupi momenti della storia europea e richiamato l’attenzione sui temi cruciali delle pari opportunità, dei diritti civili e della parità di genere.

Ma quest’anno la celebrazione della Giornata Internazionale della Donna ha assunto un valore ancora più emblematico. Le donne, la società civile, sono scese in piazza anche per riaffermare quello che dovrebbe essere ormai considerato un inalienabile diritto: il diritto alla pace. Un diritto, insieme a quello della parità di genere, ancora troppo spesso opportunisticamente svuotato e disatteso, se non deliberatamente infranto.

E il pensiero è dunque immediatamente volato ai teatri di guerra, alle donne russe e ucraine impegnate sulla linea del fronte o nelle piazze ostili alla espressione delle libertà di parola. Alle vittime, alle migliaia in fuga dalle atrocità. Pensieri e opinioni che in Italia hanno trovato concretezza in un disegno di legge volto a rafforzare le misure di prevenzione e protezione contro la violenza di genere, che, come comunità educante, ci auguriamo venga presto approvato.

Adeguamenti pensionistici, parità nelle retribuzioni, maggiori libertà nell’autodeterminazione sociale, aiuti effettivi alle donne lavoratrici, equa distribuzione delle incombenze domestiche. Li hanno chiesti in diverse piazze italiane le rappresentanti di “Non una di meno”, che stasera a Torino hanno marciato, senza distinzione di età e di genere, al fianco di quanti hanno preso parte all'evento.

Un otto marzo, dunque, che è stato, ancora una volta, una giornata di forti rivendicazioni, di impegno, un otto marzo di lotta. Lotta per i diritti civili, per una emancipazione vera ancora non completamente realizzata, per i diritti calpestati, per quelli dimenticati. Una lotta non violenta che si potrebbe e dovrebbe chiamare esercizio di pace. Perché pacifici sono i cortei, le mobilitazioni, i movimenti, i dialoghi, anche quando le violazioni avvengono alla luce del sole.

Per questo oggi, la nostra mimosa per tutte le donne del mondo, è uno scatto in bianco e nero.

La referente PTOF

Neorealismo tra cinema e letteratura - A lezione con il prof. Giuseppe Iannaccone

 

 Che cosa hanno in comune capolavori del calibro di Ossessione (1943) e La terra trema (1948) di Luchino Visconti con Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini, oggi tra i principali successi cinematografici del Neorealismo italiano? E quali sono i motivi, gli intenti, i temi, le ideologie che li avvicinano alla coeva letteratura del secondo dopoguerra?

Lo ha raccontato ai nostri studenti il prof. Giuseppe Iannaccone, autore per Giunti – Treccani, in collaborazione con Roberto Carnero, di alcuni fortunati manuali di letteratura italiana in uso nelle nostre scuole (tra cui Vola alta parola e Al cuore della letteratura, ma anche, di ultima pubblicazione, Il magnifico viaggio). Iannaccone, già docente a contratto presso le Università di “Roma Tre” e “La Sapienza” è ora insegnante presso il Liceo classico “Vivona” di Roma. E, in una conferenza dal titolo “Neorealismo tra letteratura e cinema”, svoltasi a distanza venerdì 4 marzo, ha saputo catturare l’attenzione degli studenti dell’ultimo anno, che si apprestano a concludere il loro viaggio nella letteratura italiana proprio con lo studio del secondo Novecento.

Conferenza

All’evento hanno preso parte anche alcune classi quinte del Liceo “Antonio Meucci” di Aprilia, in collaborazione con il quale la conferenza è stata fortemente voluta e promossa fin dall’inizio. Un modo per superare, con leggerezza, le restrizioni e il necessario contingentamento imposti dall’emergenza pandemica, cogliendo, grazie alle potenzialità della tecnologia, l’opportunità di accorciare le distanze e sperimentare nuove forme di interdisciplinarità e di didattica “in rete”. Ripartendo sempre dalla cultura.

È così che davanti agli occhi dei nostri ragazzi sono sfilate le indelebili inquadrature di Roma città aperta, in cui, nella scena presto assurta a simbolo dell’intera Resistenza italiana, una straordinaria Anna Magnani (sora Pina) si lancia dietro alla camionetta che porta via il suo Francesco catturato dai tedeschi, per poi rimanere riversa tragicamente a terra - in via Raimondo Montecuccoli, dove venne girata la scena - sotto le raffiche dei mitra. Proprio come era capitato a Teresa Gullace, la giovane incinta freddata dai nazisti, non al Casilino ma in via Giulio Cesare, mentre cercava di salvare suo marito – vicenda a cui Sergio Amidei, sceneggiatore di Rossellini, si è ispirato.

Anna Magnani Roma città aperta Rossellini

Ma non solo. Anche le scene iniziali di Ossessione, in cui Visconti, in maniera del tutto pionieristica, indugiando in dettaglio con la camera su alcuni miseri particolari della provincia straziata dal conflitto, riscrive in pochi ciak l’intero paradigma estetico del cinema italiano, sono servite al prof. Iannaccone per esemplificare i nuovi orizzonti concettuali della militante letteratura neorealistica postbellica. Quella letteratura fatta di testimonianza, di incrollabile impegno civile, di rivoluzionaria verità del narrato, e del narrabile, che, solo per citare alcuni dei suoi maggiori rappresentanti, si sostanzia nei capolavori di Vittorini, Fenoglio, Levi, Pavese, passando anche attraverso i racconti di autori meno citati, quali Domenico Rea (Spaccanapoli, 1947) e Anna Maria Ortese (Il mare non bagna Napoli, 1953).

Ed è sempre Visconti a chiudere questo emozionante percorso sulle origini, cinematografiche e letterarie, del neorealismo italiano. Come ultima citazione è stata presentata la sequenza inziale di La terra trema, pellicola del ’48 ispirata alla vicenda narrata ne I Malavoglia di Verga, in cui il regista supera volontariamente i limiti intrinseci dell’estetica verista. Con un intenzionale atto di rivalsa. Quello della Storia che si fa denuncia, dello svelamento delle logiche di sfruttamento economico-sociale che, tra i pescatori di Aci Trezza, ha il sopravvento su un atavico determinismo locale.

La terra trema

E poco importa il fatto che il film, in realtà, fu uno dei più colossali flop finanziari che la cinematografia del dopoguerra ricordi (a fronte di circa 120 milioni investiti nella sua commercializzazione, la produzione racimolò a stento introiti per 5.300.000 lire). L’ANICA - che si era ricostituita sin dal ’44 - incassò il colpo, ma continuò ad investire, con coraggio ed ottimismo, nell’intelligenza dei suoi autori e del suo pubblico. Fu una mirabile intuizione. Il miracolo della ricostruzione non tardò ad arrivare.

“Siamo vinti, guardiamo i nostri disastri, paghiamo i nostri debiti con l’amore feroce dell’onestà e il mondo parteciperà commosso a questa grande battaglia con la verità […]. Nulla è in grado di rivelare come il cinema i fondamenti di una nazione”.

Alberto Lattuada ai rappresentanti dell’Associazione Culturale del Cinema Italiano (ACCI) nel corso della sua prima riunione – Roma, marzo 1945

 

Ringraziamenti

Grazie al prof. Giuseppe Iannaccone per aver risposto subito con entusiasmo all'invito ricevuto da parte mia e della prof.ssa Iovino, e ai nostri Dirigenti, il prof. Sergio Arizzi del Liceo "Leonardo da Vinci" e la prof.ssa Laura De Angelis del Liceo "Meucci" di Aprilia per aver creduto, ancora una volta, nel valore della cultura.

La referente PTOF

Uniti contro lo spreco - Gli studenti incontrano lo scrittore Antonio Galdo

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La Grande Occasione

[…] oggi mi ritrovo con l’angoscia, come tutti i comuni mortali, di un mondo sottosopra, che sta cambiando molto più velocemente di quanto potevamo anche solo immaginare qualche anno fa. La grande crisi è diventata la Grande Occasione che la storia, spietata e crudele nei suoi effetti specialmente sulle spalle dei più deboli, ci ha consegnato per afferrare al volo un cambio di paradigma. Siamo costretti a ripensare, in un colpo solo, all'economia, alla politica, alla società. Ai modi di produrre e di consumare, al modello di sviluppo e al prezzo della spesa. Ai nostri stili di vita quotidiana e alle ombre di una globalizzazione ancora troppo ingiusta. 

(Antonio Galdo, Non sprecare, Einaudi, 2012)

Sono questi alcuni pensieri su cui hanno riflettuto gli studenti di alcune classi del nostro Liceo, che, nella mattinata di mercoledì 9 febbraio, hanno avuto la possibilità di incontrare, in presenza, il giornalista e scrittore Antonio Galdo. Da tempo attivo contro il grave problema dello spreco nella società contemporanea, Antonio Galdo è autore presso Einaudi di una fortunata trilogia ad esso dedicata (Non sprecare, Basta poco, L’egoismo è finito), venuta alla luce all'indomani dell'ultima, grande, crisi economica internazionale, tra il 2008 e il 2012. Da questi lavori ha preso poi vita anche il sito internet www.nonsprecare.it, che oggi il giornalista dirige, importante punto di riferimento online per chiunque voglia informarsi sulle tematiche dello spreco e della sostenibilità. 

La conferenza, tenutasi nell'Aula Magna del nostro Liceo, è una delle iniziative proposte all'interno del progetto di ampliamento curriculare "Lo struzzo a scuola", dedicato alla promozione della lettura presso i giovani e realizzato in collaborazione con la casa editrice Einaudi. Scopo del progetto, tra le altre cose, è proprio quello di offrire agli studenti la possibilità di incontrare di persona gli autori dei libri oggetto di studio, lettura che, nel caso specifico di Non sprecare, ha accompagnato quest'anno l'insegnamento trasversale di Educazione Civica.
 
Tanti i temi trattati. Dal cibo che finisce nella spazzatura, ai vestiti di troppo, agli oggetti tecnologici che popolano le discariche del Terzo Mondo. Ma anche sprechi che sembrano meno "contingenti" di altri, come quello dei soldi pubblici o delle risorse naturali. Una lunga lista di beni, materiali e immateriali, in cui hanno trovato posto, come in un globale conto della spesa, anche la vita, la morte, il talento, le parole e il tempo. E a cui si contrappone, nelle parole dell'autore, un'unica possibile via d'uscita, un'unica cura: la consapevolezza.
 
Non sprecare è un sinonimo di risparmio. […] Non sprecare è una leva, un punto di partenza per costruire un nuovo modello di sviluppo. […] Non sprecare è una puntata a favore della sostenibilità, cioè del mondo che consegniamo alle nuove generazioni. […] Non sprecare è un messaggio politico. […] Non sprecare, infine, è un dittico che richiama la nostra coscienza.
 
(Antonio Galdo, Non sprecare, Einaudi, 2012)
 Racconti, testimonianze, aneddoti, acute riflessioni e dettagliate analisi, carpite dalla voce del loro stesso autore, hanno dato ai nostri studenti la possibilità di prendere parte ad un vivace dibattito e motivato un desiderio di partecipazione attiva nei confronti di nuovi stili di vita e modelli di consumo, che, siamo sicuri, negli anni a venire non andrà sprecato. 
 
La Referente PTOF

Giovani e poesia, un dialogo continuo

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 Alla comunità educativa 

Quello tra i giovani e la poesia è un dialogo antico, elettivo, mai interrottosi nel tempo. Lo sanno bene anche gli studenti del nostro Liceo, che ancora oggi, in diversi modi, si fanno testimoni di questa reciprocità attraverso le loro parole.

Per questo vogliamo esprimere le nostre sincere congratulazioni a Miriana Leo, studentessa del nostro istituto, la cui poesia La mia notte, selezionata tra più di mille componimenti, è stata recentemente inserita all'interno di una raccolta di poesia italiana di recente pubblicazione (AA.VV., Poesia italiana - Libro giallo, Ivvi Editore, 2022).

Il testo, incluso tra le 250 poesie della silloge, è stato scelto per il profondo messaggio esistenziale che ha saputo veicolare. 

La Referente PTOF

Fuoriregistro - È online il nuovo giornale del Liceo!

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Fuoriregistro - Il giornale online del Liceo Leonardo Da Vinci di Terracina

 

 Diamo il benvenuto a Fuoriregistro, il nuovo giornale del Liceo "Leonardo Da Vinci"! 

 Fuoriregistro è il nuovo spazio di comunicazione e informazione dei ragazzi del nostro Liceo, frutto di un seguito PCTO giunto quest'anno al suo secondo traguardo.

 Nasce dall'impegno di quanti hanno alacremente lavorato al progetto "Giornale Online" per creare un luogo speciale di condivisione della vita scolastica che fosse alla portata di tutti, in particolare rivolto, nella parole della Redazione, dai "giovani per i giovani".

"Dai giovani per i giovani. L’attualità e la realtà che viviamo, filtrate dai nostri occhi e dalla nostra ratio, per raccontarvi del mondo, di noi e, perché no, anche un po’ di voi. Non vogliamo trattenervi oltre, c’è una sfilza di articoli che vi aspetta. Godeteveli, il lavoro che abbiamo fatto parlerà da sé…

e se vi avremo annoiato, non sarà stata nostra intenzione (Luigi Pirandello)"

Buon lavoro alla Redazione e buona lettura!

La Referente PTOF

Giornata della Memoria 2022 - Gli studenti del Liceo "Da Vinci" parlano della Shoah

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Gli studenti del Liceo "Da Vinci" parlano della Shoah: in occasione della Giornata della Memoria 2022, due riflessioni dei nostri alunni sono state pubblicate dalla testata online International Web Post, in uno speciale dedicato al tema. 

Di seguito i link per leggere i contributi di Giorgia Bottiglia e Matteo Gianfelice

Quella ferita ancora aperta che ci farà guarire

Quei diritti violati da non dimenticare

La Referente PTOF