È arrivato a conclusione nei giorni scorsi il progetto di ampliamento curriculare "Lo struzzo a scuola", iniziativa dedicata alla promozione della lettura presso i giovani sostenuta dal Dipartimento di Discipline letterarie e Latino e realizzata in collaborazione con la casa editrice Einaudi. Scopo del progetto, che ha accompagnato gli studenti del Liceo Leonardo da Vinci nel corso di tutto l'anno scolastico, è stato anche quello di offrire alle classi la possibilità di incontrare di persona gli autori dei libri oggetto di studio, in una serie di incontri e conferenze che si sono tenuti, in presenza o a distanza, nel corso dei mesi passati.
A conclusione di questo emozionante percorso, alcuni dei numerosi scrittori coinvolti, hanno voluto lasciare alle referenti di progetto, le prof.sse Emiliana Petrarolo e Sandra Di Vito, una loro testimonianza dell'esperienza vissuta a contatto con gli studenti del nostro Liceo, che abbiamo il piacere di condividere qui di seguito, seguendo un ordine puramente cronologico. Un profondo grazie a quanti ci hanno fatto dono delle loro parole.
Sarebbe lapalissiano dire che la pandemia - ridefinendo le dinamiche degli incontri con le scuole - ha in qualche modo fatto venire meno un quid, che era quello dato dalla presenza, in contemporanea, all'interno di uno spazio - che non può essere soltanto quello geografico, sarebbe limitativo - di condivisione.
Nondimeno, con tutti i minus della distanza - minus dei quali la presentazione di un libro, forse, è il minore dei mali, se confrontato al duro e delicato impegno della didattica - dialogare con i ragazzi del vostro liceo è stato, come sempre, illuminante, gratificante, un'esperienza di accrescimento. Le risparmierò la retorica sulle nuove leve: la verità è che nei ragazzi ribolle uno spirito di volontà di comprendere, di curiosità, che è sempre il motore principale, il propellente più importante, per ogni lavoro di divulgazione. Spero che per loro l'esperienza sia stata tanto formativa quanto per noi, o almeno per me. Grazie della vostra disponibilità, degli sforzi, della vostra fame di apprendere e discutere. Un abbraccio.
Fabrizio Gabrielli
La caduta dei campioni, a cura dell’“Ultimo Uomo”
Dovremmo andare spesso nelle scuole. E non solo per parlare dei nostri libri, da giornalisti e da scrittori, ma innanzitutto per imparare. Da loro, dagli studenti. Dopo centinaia, forse migliaia, di incontri, mi accorgo di quanto mi arricchisce, ogni volta, il confronto con la freschezza di questi ragazzi che non sono né sdraiati né rassegnati, come pure qualcuno vorrebbe descriverli. Magari senza neanche conoscerli.
Anche al liceo Leonardo da Vinci di Terracina è andata in questo modo: i ragazzi, ben accompagnati dal lavoro degli insegnanti, mi hanno bersagliato con domande dalle quali ho ricavato due conclusioni. La prima è che hanno capito perfettamente come lo spreco abbia allungato i suoi tentacoli, nei nostri stili di vita, dai beni materiali a quelli immateriali, ovvero la salute, il corpo, il talento. La vita. La seconda cosa è una conferma, dal mio punto di vista, del modo molto diverso delle nuove generazioni di interpretare la parola magica, la sostenibilità, rispetto a chi è venuto prima di loro. Nella voglia di un Pianeta, ma anche di una strada, più puliti, di città più vivibili, di luoghi dove la natura non venga calpestata, non c’è nulla di ideologico, di quella ortodossia così spinta, e talvolta surreale, che ha fatto più danni che benefici alla causa dell’autentico ambientalismo. E anche l’aspetto catastrofico del problema, pensiamo all’emergenza climatica, è vissuto con spirito costruttivo, con una voglia di fare, e non solo di annunciare la fine del mondo. Potrei dire, in sintesi, che questi ragazzi hanno una maggiore onestà intellettuale di noi, uomini e donne del secolo scorso, ma le classifiche generazionali non mi hanno mai convinto. Certo, adesso tocca a loro e ogni volta che ho la fortuna di incontrarli, e di ascoltarli, sento il calore dell’ottimismo della volontà.
Antonio Galdo
A. Galdo, Non sprecare
Uniti contro lo spreco - Gli studenti incontrano lo scrittore Antonio Galdo
La curiosità dei ragazzi ha illuminato l'incontro: le loro domande, i loro sguardi interessati, le loro parole di apprezzamento. E, d'altra parte sono loro i giudici più severi, e il fatto che mi abbiano concesso la possibilità di entrare nel loro mondo è l'unico premio letterario che io riconosca.
Viola Ardone
V. Ardone, Oliva Denaro
Per me è stato un grande piacere chiacchierare con loro. I libri sono muti, ma grazie ai ragazzi e alle ragazze tutto quello che Orwell aveva seminato nelle parole e nelle storie che attraversano 1984 e La fattoria degli animali è germogliato. I libri hanno ripreso a parlare, sono tornati in vita. Orwell è fecondissimo, non smette di parlare con il futuro, e i ragazzi e le ragazze l'hanno percepito. È stato un bel dialogo, utilissimo per me come traduttore e scrittore, perché confrontarsi con le loro curiosità è un toccasana. Grazie ancora per l'invito e per la disponibilità. Un caro saluto a tutte e a tutti.
Marco Rossari
Orwell, 1984, a cura di M. Rossari
Incontrare gli studenti di Terracina è stata un'esperienza niente affatto ordinaria. Ho avuto davanti a me una platea di ragazzi che ha intuito il senso profondo della narrativa, che è quello di affrontare una versione alternativa di noi. La lettura di un libro è un confronto, uno scontro, una partita, un gioco di ruolo fra uno scrittore e i suoi lettori. Per trarne qualcosa di buono il lettore deve mettere temporaneamente da parte la sua esperienza personale e calarsi nel perimetro della vita di un personaggio, misurando prossimità e distanza da ciò che gli è familiare. Per fare questo deve saper allargare i confini dell'universo personale di esperienze per far rientrare al suo interno anche quel che non gli somiglia. Ho visto in questi ragazzi tutta la curiosità e anche l'intraprendenza per riuscirci perfettamente. Grazie ancora per la vostra ospitalità e per la lettura attentissima che avete fatto del mio libro. Un abbraccio.
Emanuela Canepa
E. Canepa, Insegnami la tempesta
La referente PTOF