Alcune osservazioni e un'ipotesi di policy sul Rapporto Ocse Talis 2024

Pubblicato: 17 ottobre 2025

ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA

"La fiducia si guadagna goccia a goccia, ma si perde a litri."

Jean-Paul Sartre

Il rapporto TALIS 2024 conferma che la qualità dei rapporti tra dirigenti e docenti è un fattore chiave per il benessere professionale degli insegnanti e per l’efficacia della scuola. In Italia i numeri raccontano una fotografia positiva, per quanto, per certi versi, ambivalente: ottime relazioni professionali e fiducia nel corpo docente, insieme all’opportunità di rafforzare pratiche strutturate di feedback e sviluppo o agency professionale.

Le statistiche essenziali:

L'86% dei docenti italiani dichiara di avere buone relazioni professionali con il proprio dirigente (pari alla media OCSE). 

Il 76% di loro afferma che il dirigente fornisce feedback utile al personale (vicino alla media OCSE del 77%). 

Il 90%  degli insegnanti ritiene che il dirigente abbia fiducia nella competenza professionale dei docenti (media OCSE circa 92%). 

Questi indicatori non sono meri “consensi” soggettivi: la letteratura e lo stesso rapporto TALIS mostrano come la fiducia del dirigente e il feedback concreto siano associati a maggior soddisfazione professionale, migliori pratiche didattiche e a una maggiore propensione al miglioramento continuo, a cui è finalizzato (anche) l'Atto di indirizzo del 15 u.s.

Che cosa si può leggere dietro i dati:

1. Relazioni positive = leva per l’innovazione

Dove il dirigente è percepito come vicino e fiducioso, i docenti segnalano maggiore apertura al cambiamento e più collaborazione in team: la fiducia è il terreno sul quale attecchiscono sperimentazione e miglioramento.

2. Feedback utile = sviluppo professionale concreto 

Il 76% che riceve feedback utile indica che nei fatti esiste un’attività di monitoraggio e supporto; tuttavia non basta ricevere commenti: è importante che il feedback sia sistemico (osservazione in classe, mentoring, piani di sviluppo individuale).

3. Fiducia alta, ma non incondizionata: spazio per la formalizzazione

Il 90% di fiducia è ottimo, sebbene poco sotto la media OCSE del 92%: ciò segnala margini per tradurre la fiducia in strumenti formali (valutazione formativa, coaching, career pathways) che rendano la fiducia meno «aneddotica» e più strutturale.

Raccomandazioni pratiche desumibili:

Formalizzare i sistemi di feedback: introdurre osservazioni reciproche strutturate (peer oobservation e lesson study) e collegarle a percorsi di formazione calibrati sui fabbisogni rilevati.

Investire nel mentoring e nella leadership distribuita: usare la fiducia come base per delegare responsabilità (referenti di dipartimento, coach didattici) e far crescere capacità organizzative diffuse.

Collegare feedback e benessere: monitorare non solo la performance, ma anche carichi di lavoro e soddisfazione, perché la fiducia rischia di erodersi se non accompagnata da condizioni lavorative positive.

Usare i dati TALIS per policy locali: il 'country note' italiano offre spunti per interventi mirati, come formazione ed incentivi. 

Osservazioni:

TALIS 2024 mette in chiaro un principio semplice e potente: la qualità della leadership scolastica non si misura solo in management, ma nella capacità del dirigente di fidarsi, sostenere e far crescere i docenti. In Italia questa base esiste — le relazioni e la fiducia sono alte — ma il salto di qualità richiede che tali risorse diventino pratiche istituzionali stabili: feedback sistematico, mentoring attivo e politiche che leghino lo sviluppo professionale alle condizioni di lavoro. Solo così la fiducia genererà miglioramento durevole nelle scuole.

Policy brief — Rafforzare la fiducia tra Dirigenti e Docenti

Obiettivo fondamentale: trasformare l’alto livello di fiducia tra dirigenti e docenti (TALIS) in pratiche istituzionali che migliorino la qualità didattica, la collaborazione e lo sviluppo professionale continuo nelle scuole.

Sintesi esecutiva

TALIS 2024 mostra in Italia relazioni positive tra personale dirigente e docente (≈86% relazioni buone; ≈76% feedback percepiti come utili; fiducia nella competenza ≈90%). Per convertire questi punti di forza in risultati sistemici servirebbero strumenti formali: feedback strutturato, mentoring, leadership distribuita e monitoraggio di benessere professionale.

Raccomandazioni operative per il futuro 

1. Istituire un sistema strutturato di feedback formativo, attraverso l'introduzione obbligatoria, a livello d’istituto, di osservazioni in classe programmate (min. 1 osservazione/anno + debrief) per ogni docente, con format condiviso e finalità formative.

Responsabili: Dirigente + F.S. preposta.

2. Avviare o sviluppare percorsi di mentoring e coaching interni

Creazione di coppie mentor/mentee (docenti esperti ↔ neoassunti/precari) riconosciute nel PTOF e valorizzate tramite ore funzionali retribuite o riconoscimento contrattuale.

Responsabile: Collegio dei Docenti/F.S. preposta.

3. Diffondere la leadership distribuita

Nomina di referenti e coach didattici con deleghe operative chiare; coinvolgimento nello sviluppo dei piani miglioramento.

Responsabile: Dirigente + Contrattazione d’Istituto.

4. Collegare feedback e sviluppo professionale a percorsi formativi

Ogni osservazione/valutazione deve rimandare a un piano formativo individuale (3–6 mesi) con attività misurabili (lesson study, formazione peer-to-peer, MOOC).

Responsabile:  N.I.V. per il PTOF.

5. Misurare e tutelare il benessere professionale

Monitoraggio semestrale di clima e carichi di lavoro (questionario breve anonimo) e interventi correttivi (ridistribuzione ore, supporto ATA, eventuale welfare).

Responsabile: Dirigente + RSU.

6. Pubblicare risultati e le pratiche

Rendere note nel PTOF evidenze qualitative/quantitative sugli esiti del feedback e dei percorsi di mentoring; collegare tali evidenze al miglioramento didattico.

Responsabile: Dirigente + Staff allargato.

Chiusura

La fiducia c’è: rappresenta la risorsa più preziosa per innovare la scuola dall’interno. Formalizzarla significa non affidarsi al singolo carisma né trasformare la scuola in azienda, bensì costruire istituzioni che mantengano e diffondano pratiche di miglioramento professionale, con impatto diretto sugli apprendimenti e sulla qualità.

In questo senso, è bene sapere che il 98% dei docenti italiani afferma che il rapporto con gli studenti è molto buono, superando la media OCSE del 96%, mentre l'86% si sente apprezzato dagli alunni. L'81% dei docenti si sente stimato anche dalle famiglie, sebbene solo il 22% riferisce di collaborare con genitori o tutori almeno una volta al mese per arricchire le attività di apprendimento, un dato inferiore alla media OCSE del 25%, su cui val la pena riflettere. 

Cordialmente,

il Dirigente 

Prof. Sergio Arizzi