Un anniversario particolare... la Storia deve insegnare
Pubblicato: 20 settembre 2025
ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA
«Pax» et «Lux» utrimque
corda sonant et «havete, fratres».
G. Pascoli
Il 20 settembre ricorre il 155° anniversario della presa di Roma ovvero della breccia di Porta Pia, che conclude idealmente il Risorgimento. Fino a 95 anni fa tale data era festeggiata come giorno dell'Unità d'Italia. In quella stessa giornata, 43 anni dopo la conquista dell'Urbe, termina il Congresso di Ithaca (non l'isola di Ulisse in Grecia, ma il capoluogo della contea di Tompkins nello Stato di New York). A questo evento partecipò l’internazionale degli studenti, che faceva capo in Italia ad una federazione fondata a Torino da Efisio Giglio-Tos nel 1898. L'inno di tale federazione giovanile era il carme Corda Fratres di Giovanni Pascoli. Il testo del noto poeta "vate" (definito tale un lustro prima della controversa "La Grande proletaria si è mossa") risuona ancora attuale, perché parla di esilio, guerra, divisione, fratellanza e lo fa con scelte linguistiche che universalizzano il messaggio.
1) Esilio e migrazione — il testo tratta il tema del dover lasciare la “patria” e di restare, nel contempo, uniti nel cuore: è espressione intima e politica della condizione migrante, che oggi è centrale in Europa e nel mondo.
2) Guerra e pace — richiami alle battaglie dei padri e alle parole «Pax»/«Lux» rendono la poesia una riflessione anti-bellica: in tempo di guerre, occupazioni e sfollamenti, evocare la pace resta drammaticamente attuale.
3) Fratellanza oltre le barriere — l’idea che lingua, etnia, leggi o mare dividano i corpi, ma non i cuori, fa rima con i movimenti di solidarietà transnazionali contemporanei (rifugiati, attivismo, campagne di sensibilizzazione).
4) Crisi d’identità & polarizzazione — il testo smonta il primato dell’appartenenza «formale» (nazionalità, riti, leggi) a favore di una comunità etica: tema chiaramente vivo nell’epoca delle identità politiche forti e dell’esclusione. L'uso del latino conferisce universalità ed eternità al messaggio, che sembra «al di sopra» delle contese nazionali e quindi ancor più facilmente riconoscibile oggi come appello umano.
5) Contesto storico — il testo ha 127 anni di età, tuttavia è storico quanto profetico nel richiamare l’Italia dell'emigrazione di massa e delle tensioni sociali: temi come la partenza obbligata e la solidarietà transnazionale erano allora reali — ed ora tornano in forma nuova (crisi globali, migrazioni coatte, crimini d'odio, distruzione di massa umana e materiale). Questo spiega la percezione di «attualità» come eco storica che tragicamente riaffiora.
6) Come interpretare ed "usare" oggi il carme — il richiamo alla fratellanza universale non è fine a sé stesso; è potenziale punto di partenza per individuare nelle situazioni odierne euroasiatiche la contraddizione fondamentale fra popolazioni oppresse e forze di dominio (Stati imperialisti, regimi coloniali, interessi economici contrapposti).
Se il carme invoca la «fratellanza dei cuori» che travalica lingue e frontiere, allora questo invito va ricondotto, nello spirito del Risorgimento, ad una pratica di emancipazione: non una fraternità formale che appiattisce le responsabilità, dunque, ma una fraternità che orienta all’individuazione dei rapporti di forza reali e alla lotta contro gli apparati che opprimono. Come i veri patrioti del XIX secolo anteposero le masse popolari alla tirannide e al privilegio, oggi dobbiamo chiamare per nome le strutture che mantengono disuguaglianze globali — i blocchi geo-politico-economici, le alleanze militari, le politiche di annessione, sfruttamento, violenza sistematica e depredazione — e tradurre empatia in azioni di liberazione e solidarietà concreta.
In pratica, «usare» il carme significa riconsegnare la commemorazione storica a un contenuto civico e critico. Celebriamo dunque il 20 settembre non come mito della forza, bensì come lezione di lotta per la sopravvivenza, l'autodeterminazione e la fratellanza. In questa prospettiva, forse non è una pura coincidenza che in questa giornata sia stata fissata, di recente, la Giornata internazionale dello sport universitario, atteso che l'attività motoria era uno degli elementi aggreganti dei membri della "Corda fratres" quanto delle federazioni studentesche di inizio Novecento.
Il Dirigente
Prof. S.A.