Nelson Mandela International Day

Pubblicato: 18 luglio 2025

ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA 

Oggi celebriamo Nelson Mandela: non un semplice statista, ma un uomo d’armi della giustizia, un cuore che ha battuto e si è battuto per l’uguaglianza e la libertà. Mandela non fu un moderato alla ricerca di sterili compromessi con l’oppressore: la sua era una scelta netta, inequivocabile, radicata nella solidarietà di classe ovvero nella difesa dei neri oppressi dall'apartheid. Membro del Partito Comunista Sudafricano e del Congresso Nazionale Africano, egli coltivò la speranza di un mondo in cui il pane e la dignità non fossero privilegio di pochi, bensì diritto inalienabile di ogni lavoratore. Arrestato nel 1964, Mandela fu rinchiuso in una cella angusta sull’isola di Robben: appena 2,4 per 2,1 metri, un carcere in miniatura che avrebbe piegato chiunque. Ma non lui. In quel cubo di pietra, per 18 lunghi anni, affinò ed affilò la sua mente come un’arma. Non si limitò a resistere: studiò la storia delle rivoluzioni; consolidò la sua visione di sovversione morale contro il sistema razzista; preparò la riscossa dei poveri contro i signori dell’apartheid. Quando uscì dall'isolamento nel 1990, il Sudafrica era stremato da decenni di diseguaglianza e violenza di Stato. Ma Mandela non perdonò l’ingiustizia: la trasformò in impulso propulsivo, guidando il popolo nero e le forze democratiche verso la conquista della Presidenza nel 1994. Ed è per questo che per la (mia) "generazione X" (che negli anni Novanta frequentava il I e II ciclo d'istruzione) diventò una leggenda vivente e poi un mito. Sedette al tavolo del potere non per vendicarsi, ma per gettare le basi di una società nuova, in cui la libertà politica fosse accompagnata dalla giustizia sociale, dove il lavoro non fosse merce e il colore della pelle non fosse condanna.

La vita di Mandela è testimonianza vivente che la vera rivoluzione nasce dalla fermezza dei principi e dalla solidarietà dei subalterni. Ci insegna che l’arroganza dell’élite economica e la violenza dei padroni crolleranno, perché ogni cella può diventare un’aula di formazione politica, ogni prigioniero può diventare guida di un popolo. Nel ricordo di Mandela, rinasca in noi la volontà di trasformare il mondo, spezzando le catene dell’oppressione: quella libertà conquistata con il sacrificio di chi non ha mai rinunciato alla propria dignità, come fecero i nostri partigiani 80 anni fa. Non è un caso che anche il nostro ex Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, fu incarcerato e confinato, quale ribelle ed appunto  partigiano, da un regime barbaro, prima di approdare al Quirinale. 

Cordialmente,

il Dirigente 

Prof. S.A.

Allegati

E_ebook.pdf

File PDF