Unicobas - Proclamazione sciopero del 28 p.v.
Pubblicato: 10 novembre 2025
Proclamazione sciopero intera giornata per Venerdì 28 Novembre p.v. per il comparto Scuola, Ricerca e Università, Ministero dell’Istruzione e del Merito, Ministero dell’Università e della Ricerca, Ministero Funzione Pubblica, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Commissione di Garanzia ex L. 146/90
Roma, 7.11.2025
PROT. n.° 71125/IND
OGGETTO: proclamazione sciopero intera giornata per Venerdì 28 Novembre p.v. per il comparto Scuola, Ricerca e Università
Ai sensi della L. 146/90 e successive modificazioni, nonché delle disposizioni emanate in merito dalla Commissione di Garanzia sul diritto di sciopero istituita dalla medesima legge, la scrivente O.S., Unicobas Scuola & Università – Federazione sindacale dei comitati di base, trattandosi di sciopero contro leggi e normative in vigore e disegni di legge in discussione, materie che esulano quindi dalla necessità del tentativo di conciliazione preventivo, proclama lo sciopero dell’intera giornata per Venerdì 28 Novembre 2025 per tutto il personale Docente ed Ata, a tempo determinato e indeterminato, delle scuole, della ricerca e delle università sia in forza nelle sedi nazionali che in quelle estere.
La scrivente O.S. ritiene, allo stato attuale, necessaria l’azione di sciopero contro la Legge di Stabilità (Legge Finanziaria) in discussione. Lo sciopero è proclamato anche per un piano di investimenti pari a 13 miliardi per il risanamento dell’edilizia scolastica, nella misura dell’80% non a norma rispetto al DLgs 81/90 e per il 50% priva persino dell’agibilità; contro le prove Invalsi; contro l’obbligo dei Pcto per gli studenti sia nella scuola che nei centri di formazione professionale; per lo stanziamento da parte del Governo di 200 milioni per il risarcimento e l’adeguamento di pensioni e stipendi per gli Ata ex Enti Locali che, come hanno riconosciuto ben 10 sentenze della Suprema Corte Europea (alle quali lo stato italiano non ha ottemperato, rischiando ingenti sanzioni dalla Ue), sono stati defraudati dell’anzianità pregressa; per uno stato giuridico ed un mansionario degno del personale educativo; per respingere l’attuazione della legge sulla regionalizzazione (o “autonomia regionale differenziata”) che incrementerebbe i già pesantissimi divari territoriali esistenti nella penisola.
In sede contrattuale, contrariamente a quanto statuito, si deve arrivare a 1.000 euro (docenti) e 550 euro (ata) di aumento netti, agganciando gli stipendi della scuola almeno ai livelli intermedi (Spagna – con 1000 euro netti in più) relativi alla media retributiva europea (ove invece siamo gli ultimi). Nello specifico: 300 euro netti per il personale Ata che, in particolare per quanto riguarda le qualifiche inferiori (collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici), ha stipendi da fame. Portare parallelamente la retribuzione dei docenti all’ottavo livello (quello dei vecchi presidi), come è stato fatto per i Dsga (che hanno lo stesso titolo d’ingresso dei docenti: la laurea).
Siamo per la risoluzione definitiva della questione del precariato, con l’attivazione del doppio canale di reclutamento per il 50% delle nuove assunzioni, ove valgano tutti gli anni di servizio e le abilitazioni già conseguite (onde evitare la necessità di superare più di un concorso).
Chiediamo l’assunzione di almeno 30mila collaboratori scolastici per coprire i vuoti in organico per la vigilanza, e di 20mila fra personale di segreteria e tecnici.
Chiediamo la stabilizzazione diretta degli specializzati (e, se necessario, degli specializzandi) di sostegno, onde evitare che oltre la metà delle cattedre continui a venire assegnata a chi non conosce le strategie didattiche per i diversamente abili, e poi l’istituzione di una classe di concorso specifica.
Siamo per il PRESIDE ELETTIVO, sul modello dei Rettori di Facoltà nelle Università.
Siamo per l’abbassamento a 65 anni dell’età per fruire della pensione.
Dalla scuola dell’emergenza alla “scuola ricostruita”: l’Unicobas vuole un contratto specifico per la Scuola (per Docenti ed Ata) fuori dai diktat del DLvo 29/93 che impedisce aumenti superiori al tasso di inflazione programmato dal Governo (cosa che ci ha fatto diventare i peggio retribuiti della Ue).
p. Unicobas Scuola & Università
MARIA GRAZIA ARGIOLAS
(Rappresentante Legale)
