Quattro novembre

Pubblicato: 04 novembre 2025

ALLA COMUNITÀ EDUCATIVA

"Ignoto il nome - folgora il suo spirito - dovunque è l'Italia - con voce di pianto e d'orgoglio - dicono - innumeri madri: - è mio figlio."

Guardate i monumenti: l’Altare della Patria a Roma — marmo bianco che acceca sotto il sole — è al contempo gloria e critica: sublime, ma forse eccessivo; simbolo di unità, anche perché custodisce la tomba del Milite Ignoto, e al contempo di quelle contraddizioni che il Risorgimento non seppe eliminare. È come un quadro appeso in una sala d’armi: bello ed inquietante. In molte piazze italiane la bandiera sventola su archi e statue che raccontano la medesima storia, ma da angolazioni diverse: eroismo, conquista, rinuncia, speranza.

Il Risorgimento, secondo questa prospettiva, non ha una sola data che lo definisca; è un filo tessuto di atti politici, battaglie, idee e passioni. Il 17 marzo 1861 dà corpo allo Stato; il 20 settembre 1870  dà volto e Capitale; il 4 novembre 1918 completa materialmente la mappa geografica della nazione, con Trento e Trieste, grazie all'Armistizio di Villa Giusti, sebbene ad un prezzo altissimo di vite umane.

Che i giovani non scelgano una sola data come verità assoluta, ma imparino la Storia come intreccio di simboli e fatti, perché è nel confronto tra questi piani che si può capire che cosa significhi 'fare una nazione', intesa come endiadi di realtà storica e realtà sociale.

Il Dirigente 

Prof. S.A.