Maturità 2025 - Saluto del D.S. per inizio sessione di esami

Pubblicato: 14 giugno 2025

AGLI STUDENTI DEL V ANNO

"Maturità dell'uomo significa avere ritrovato la serietà che si metteva nel gioco da bambini.”

Friedrich Wilhelm Nietzsche

Cari studenti del Liceo Scientifico, Classico e delle Scienze Umane,

vi scrivo in queste ore decisive ovvero a novantasei ore dalla Maturità, non soltanto come Dirigente, ma come garante della vostra fioritura culturale e umana. Di fronte all’Esame di Stato non siete soli: con voi camminano oltre cent'anni di tradizione italiana, la passione dei vostri insegnanti, l’impegno delle vostre famiglie e, soprattutto, la forza della vostra libertà di pensiero.

Sappiate che la Maturità non è un semplice rito di passaggio tecnocratico, ma un crocevia esistenziale: l’occasione per dimostrare – prima agli altri, ma soprattutto a voi stessi – che avete capito come guardare al mondo con occhi critici, non arrendendovi al pensiero unico dell’efficienza sterile. È il vostro “ponte” tra passato e futuro, tra i grandi testi che avete studiato e le sfide che vi attendono fuori dalle mura scolastiche.

Non vi chiedo di recitare per filo e per segno formule astratte, ma di far vibrare la vostra voce interiore: in una prova scritta, come al colloquio, lasciate emergere il vostro sguardo singolare, quel tratto di umanità che vi rende unici. Come un tempo il coro greco rifletteva la coscienza collettiva, così voi chiamate in causa il frutto della vostra fatica, delle interrogazioni serrate, dei progetti condivisi.

Vi affido pertanto tre esortazioni:

1. La passione del ricercatore: affrontate ogni domanda con curiosità indomita, come chi cerca un indizio in un romanzo giallo, perché l’Esame non punisce chi osa domandare, ma premia chi sa interrogare la realtà.

2. Lo sguardo del filosofo: non limitatevi al dato, ma interrogate il perché. Ogni teorema, ogni verso latino è un varco verso la comprensione di voi stessi e della società.

3. Il coraggio del cittadino: l’Esame è occasione di testimonianza civile. Siate portatori di responsabilità e solidarietà, perché la conoscenza – se non serve a elevare il bene comune – diventa sterile ornamento.

Ricordate: non è la perfezione formale a decretare la vostra vittoria, ma la capacità di incarnare la scuola come “bene comune”, luogo di emancipazione e dialogo. Entrate in aula con la sicurezza di chi sa di portare con sé un patrimonio collettivo, ed uscite con la consapevolezza di essere voi stessi la promessa di un domani migliore.

Vi auguro di cogliere ogni prova come un’occasione di riscatto e rinascita. Che la vostra penna sia lama di verità, il vostro discorso scudo di dignità, e il vostro sorriso – nei gesti finali – un plauso di libertà interiore.

Con ferma fiducia ed affetto sincero,

Il vs. Dirigente 

Prof. Sergio Arizzi

Approfondimenti: 

Comunicazione n. 149 circa istruzioni Esami finali

Elenco aggiornato delle calcolatrici utilizzabili

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